bd8a81cc61bd23aa2a32cdda99bcad76
:: di

I sistemi UNI 795 di tipo E noti anche come dispositivi di ancoraggio a corpo morto, sono costituiti generalmente da masse metalliche modulari o di calcestruzzo (dischi, plinti) o da contenitori colmi d’acqua, con la funzione di contrappeso in caso di caduta dell’operatore.

Essi sono dotati di uno o più punti di ancoraggio in base al numero di operatori che può essere collegato contemporaneamente in rapporto al peso del cosiddetto “corpo morto”.

CARATTERISTICHE

Il tipo E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali. Per l’uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall’orizzontale per non più di 5°. Tutti i componenti del sistema di ancoraggio dovranno essere realizzati e saldamente assemblati nel rispetto delle caratteristiche di resistenza fissate dalla normativa UNI EN 795.

Il dispositivo di ancoraggio e il punto di ancoraggio devono essere progettati in modo da accettare il dispositivo di protezione individuale che verrà innestato e garantire che lo stesso, correttamente applicato, non possa staccarsi involontariamente. Se un dispositivo di ancoraggio comprende più di un elemento, la progettazione deve essere tale che quegli elementi non possano apparire correttamente assemblati senza essere saldamente bloccati tra di loro.

Le parti di metallo dei dispositivi di ancoraggio non devono evidenziare alcuna traccia di corrosione che possa influire sul loro funzionamento operativo, per esempio il corretto azionamento degli elementi mobili. La conformità al presente requisito non implica l’idoneità all’uso in ambiente marino.

IMPIEGO

Sistema di ancoraggio avente la funzione di consentire lo spostamento in sicurezza dell’operatore su tratti di copertura limitati per interventi di piccola manutenzione o ispezione, mediante un dispositivo di arresto caduta (con assorbitore di energia), o retrattile, correttamente innestati al punto di ancoraggio.

Può essere posizionato solo su coperture piane.

SPECIFICITÀ

I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere utilizzati dove la distanza dal bordo del tetto sia minore di  mm.

I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere utilizzati in presenza di rischio di gelo o in condizioni di gelo. Se il dispositivo non è in dotazione fissa del fabbricato ma in dotazione all’impresa che esegue manutenzione in copertura e viene assemblato dall’operatore in copertura (vedi fig.3) è assimilato ad un DPI e quindi deve essere marcato CE.

La marcatura deve essere conforme alla EN 365 e il testo deve essere nella/e lingua/e del Paese di destinazione.

Oltre alla conformità alla EN 365, il fabbricante, o l’installatore, deve indicare chiaramente, su o accanto al dispositivo di ancoraggio, i seguenti parametri:

  • la massima angolazione rispetto al piano orizzontale di ciascun tipo di superficie ammesso per il dispositivo di ancoraggio,
  • la distanza di sicurezza raccomandata del dispositivo di ancoraggio da qualsiasi bordo, apertura o altro pericolo di caduta,

Il suo uso in copertura è previsto solo a supporto di piccoli interventi di manutenzioni e verifica, lavori di maggiore entità dovranno prevedere l’allestimento, lungo il perimetro della copertura, di idonee opere provvisionali e adeguati DPC.

CRITICITÀ

Non vanno usati in alcune condizioni sfavorevoli che il costruttore ha l’obbligo di illustrare nel libretto di istruzioni.

Infatti per i dispositivi di ancoraggio di tipo E è tassativo che le istruzioni per l’uso contengano le seguenti linee guida:

  • che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non dovrebbero essere posizionati in aree nelle quali l’acqua possa accumularsi e creare un pericolo,
  • che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non dovrebbero essere usati quando ci sia il rischio di gelo, o in condizioni di congelamento quando gelo o congelamento possono creare un pericolo,
  • guida all’uso del dispositivo di ancoraggio dove sia presente una contaminazione della superficie e/o del dispositivo di ancoraggio, per esempio dovuta a olio, grasso, alghe,
  • i tipi di superficie, per esempio i tetti, sui quali si può utilizzare il dispositivo di ancoraggio (cioè quelle nelle quali è stato sottoposto a prova),
  • come raccomandazione, dove il dispositivo di ancoraggio di tipo E debba essere usato su una superficie, per esempio un tetto, coperta di frammenti di roccia, tutte le pietruzze staccate dovrebbero essere rimosse.

E’ tassativo inoltre che le istruzioni per l’uso dichiarino:

  • che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non dovrebbero essere usati in combinazione con i dispositivi anticaduta di tipo retrattile (EN 360), a meno che non siano stati sottoposti a prova assieme;
  • i pericoli potenziali che insorgono quando si combinano i dispositivi di ancoraggio di tipo E con i cordini assorbitori di energia (EN 355), che non sono stati sottoposti a prova assieme;
  • che dove gli utenti intendono combinare qualsiasi dispositivo individuale di protezione contro le cadute per l’arresto delle cadute con dispositivi di ancoraggio di tipo E, dovrebbero chiedere consigli in merito alla sua idoneità al fabbricante di quel dispositivo individuale di protezione contro le cadute prima di combinarlo.

Altro elemento di criticità è legato ad un uso improprio del sistema di ancoraggio da parte di operatore scarsamente informato sulle caratteristiche del dispositivo installato e sui suoi limiti di impiego.

ALTERNATIVE

DPC:

  • Ponteggio lungo il perimetro della copertura;
  • Sistemi provvisori di reti di sicurezza e/o parapetti.

ISPEZIONI

  • Verifica periodica dello stato di conservazione di tutti gli elementi e soprattutto dei punti ancoraggio secondo i parametri di riferimento indicati dal libretto del costruttore;
  • Verifica di eventuali perdite nei dispositivi a carico d’acqua ed eventuale messa fuori servizio;
  • Presenza della segnaletica di sicurezza e avvertimento fissa e/o temporanea;
  • Controllo sull’etichetta della marcatura CE e rispondenza del dispositivo alla UNI 795 tipo E;
  • Si prevede la verifica periodica dello stato di conservazione secondo i parametri di riferimento indicati dal libretto del costruttore;
  • Aggiornamento del fascicolo di manutenzione fornito dal costruttore.

SISTEMI E PROCEDURE COMPLEMENTARI

  • Verifica dell’adeguatezza della struttura portante in prossimità dei punti d’installazione del dispositivo di ancoraggio;
  • accertarsi del corretto assemblaggio di tutti i componenti del dispositivo di protezione individuale DPI di arresto caduta al dispositivo di ancoraggio;
  • verificare il tirante d’aria (spazio libero da ostacoli al di sotto dell’operatore) disponibile al di sotto dell’operatore agganciato all’ancoraggio a corpo morto e confrontarla con la distanza d’arresto specifica in base alle caratteristiche dei DPI personali in dotazione.

NORME DI RIFERIMENTO

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81

  • artt.69-73, Uso delle attrezzature di lavoro;
  • artt.74-79 Uso dei dispositivi di protezione individuale;
  • art. 111 Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota;
  • Titolo V, Capo I Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro artt. 161,162;
  • Allegato XXV Segnaletica di sicurezza.

UNI EN 363 Sistemi di arresto caduta – UNI EN 365 Requisiti per le istruzioni, l’uso e la marcatura dei dispositivi di protezione individuali contro le cadute dall’alto – UNI EN 795, tipo E Dispositivi di ancoraggio requisiti e prove.

Foto di copertina e bibliografia: coperturasicura.toscana.it

 

©CANTIEREPRO.COM TUTTI I DIRITTI RISERVATI. RIPRODUZIONE CONSENTITA PREVIA AUTORIZZAZIONE DELLA REDAZIONE
F.to Redazione Tecnica