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Il quadro normativo nazionale che si riferisce alla progettazione dei sistemi anticaduta può essere riassunto così come segue:

–          D.Lgs. 81/2008 (Normativa nazionale);

–          Norme Tecniche UNI-EN;

–          Normativa Regionale;

–          Regolamenti Locali di Igiene.

Abbiamo precedentemente analizzato in dettaglio la normativa di riferimento relativa a:

–          Provincia di Trento (clicca e leggi);

–          Regione Lombardia (clicca e leggi);

–          Regione Piemonte (clicca e leggi);

–          Regione Emilia Romagna (clicca e leggi);

–          Regione Umbria (clicca e leggi);

–          Regione Veneto (clicca e leggi);

–          Regione Liguria (clicca e leggi);

–         Regione Sicilia (clicca e leggi).

Chiudiamo il quadro delle Regioni/Province interessate con la Regione Toscana, uno dei primi Enti Locali a legiferare in materia fin dal 2005.

Come è possibile vedere all’interno dell’articolo:

REGIONE TOSCANA – DIECI ANNI DI “LINEE VITA”

la prima norma in cui veniva fatto riferimento all’analisi/predisposizione di apprestamenti in copertura è la L.R. 01 del 2005 “Norme per il governo del territorio” che ha avuto seguito dopo otto anni con il Decreto del Presidente della Giunta regionale 18 dicembre 2013, n. 75/R e la successiva DELIBERAZIONE 10 marzo 2014, n. 178.

Il campo di applicazione rimane invariato tra nuove edificazioni sia pubbliche che private ed edifici esistenti anch’essi pubblici o privati; entrambe le casistiche devono essere analizzate per interventi in copertura sia di tipo edile che impiantistico. La Deliberazione specifica altresì che nel caso di immobile pubblico, la verifica dell’analisi/rispetto di tali adempimenti è a carico del Responsabile del Procedimento.

Il campo delle esclusioni è particolarmente circoscritto, sia per tutti gli interventi impiantistici non rientranti nelle casistiche specificate che per opere di manutenzione ordinaria; è prevista l’esclusione anche per coperture con altezza inferiore ai 2 mt. rispetto al piano di campagna e manufatti temporanei.

Il Coordinatore per la Sicurezza (se nominato) o il Progettista redigono in fase progettuale l’Elaborato Tecnico della Copertura, composto da una relazione tecnica e da elaborati grafici che devono essere obbligatoriamente allegati alla richiesta del titolo edilizio abilitativo, pena il mancato rilascio o validazione dello stesso.

L’Elaborato Tecnico della Copertura deve contenere ELABORATI GRAFICI in scala adeguata, in cui siano indicati:

1) l’area di intervento;

2) l’ubicazione e le caratteristiche dimensionali dei percorsi e degli accessi;

3) il posizionamento degli elementi protettivi e dei dispositivi anticaduta per il transito e l’esecuzione dei lavori in copertura;

4) i dispositivi di protezione collettiva e/o individuali previsti;

5) l’altezza libera di caduta su tutti i lati esposti ad arresto caduta;

6) i bordi e le aree di lavoro soggetti a trattenuta, ad arresto caduta, a manutenzione operata dal basso;

7) le aree della copertura non calpestabili;

8) le aree libere in grado di ospitare le soluzioni provvisorie prescelte;

9) le misure relative al recupero in caso di caduta.

Una RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA delle soluzioni progettuali, nella quale sia evidenziato in modo puntuale il rispetto delle misure preventive e protettive richiamate sotto; nel caso di adozione di misure preventive e protettive di tipo provvisorio (su coperture esistenti, nei quali non sia possibile adottare misure di tipo fisso o permanente a causa di caratteristiche strutturali insufficienti o per contrasto con prescrizioni regolamentari o con norme di tutela riguardanti l’immobile interessato dall’intervento), la relazione esplicita le motivazioni che impediscono l’adozione di misure di tipo fisso o permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste nel progetto.

PLANIMETRIA DI DETTAGLIO DELLA COPERTURA in scala adeguata, specificando per ciascuno dei dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci di sicurezza da tetto utilizzati, la norma UNI di riferimento, il tipo di appartenenza, il modello, il fabbricante ed il numero massimo di utilizzatori contemporanei, nonché la manutenzione periodica prevista.

RELAZIONE DI CALCOLO redatta da un professionista abilitato al calcolo strutturale, contenente la verifica del sistema di fissaggio e l’accertamento della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle massime sollecitazioni trasmesse dal dispositivo di ancoraggio in caso di caduta, comprensive del coefficiente di sicurezza desunto dalle relative norme tecniche.

Al termine dei lavori l’Elaborato Tecnico della copertura deve essere integrato/aggiornato sia per ogni variazione rispetti ai documenti sopra riportati, sia al fine di inserire:

*CERTIFICAZIONE DEL FABBRICANTE dei dispositivi di ancoraggio installati secondo le norme UNI di riferimento. Sono installabili i dispositivi di ancoraggio appositamente progettati per il collegamento di componenti di un sistema di protezione individuale contro le cadute in conformità alla UNI EN 363 (es. linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, ancoraggi puntuali, ecc.) che siano realizzati secondo le norme tecniche UNI di riferimento;

*DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’INSTALLATORE riguardante la corretta installazione di dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, che deve contenere almeno le seguenti informazioni:

1) installazione secondo le istruzioni fornite dal fabbricante;

2) effettuazione dell’installazione secondo il progetto;

 3) fissaggio alla struttura di supporto secondo le modalità indicate dal progettista (es. numero di bulloni, materiali corretti, corretto posizionamento);

4) messa in esercizio secondo le informazioni fornite dal fabbricante;

5) documentazione fotografica dei particolari del fissaggio al supporto di fondo, qualora il fissaggio non risultasse più visibile dopo aver completato l’installazione.

*MANUALE D’USO di dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati, con eventuale documentazione fotografica;

*PROGRAMMA DI MANUTENZIONE dei dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati.

La progettualità è finalizzata alla messa in sicurezza di:

-percorso di accesso alla copertura;

-accesso alla copertura;

-transito ed esecuzione lavori in copertura.

Sono dettagliate nella norma le misure/caratteristiche minime di accessi, passaggi e requisiti per il transito in copertura. Sono previste deroghe che il Professionista incaricato deve dettagliatamente motivare.

L’Elaborato Tecnico della Copertura “finale” deve essere consegnato dal Coordinatore per la Sicurezza (se nominato, unitamente al Fascicolo dell’Opera) o dal Direttore dei Lavori al Committente ed al Proprietario/Gestore dell’immobile interessato.

Tale documentazione diventa parte integrante dell’immobile ed è compito dei soggetti richiamati sopra informare/trasmettere l’ETC a nuovi proprietari o affittuari.

Sarà infatti obbligo del Proprietario/Gestore far visionare la documentazione ad ogni soggetto individuato per ogni futuro intervento di manutenzione ordinaria sulla copertura.

Nel download sono disponibili i testi della normativa regionale di riferimento.

(RIPRODUZIONE VIETATA A FINI COMMERCIALI – E' CONSENTITA LA DIVULGAZIONE A FINI INFORMATIVI CON OBBLIGO DI COLLEGAMENTO ALL'ARTICOLO E CITAZIONE DELLA FONTE)

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