Il rischio associato all’esposizione a vibrazioni dipende dai seguenti principali fattori:
- dalle modalità di trasmissione: trasmissione al corpo nella sua totalità (corpo intero ovvero WBV) o trasmissione localizzata, generalmente al sistema mano braccio (HAV);
- dal tipo di oscillazione: frequenza, accelerazione, durata, direzione di applicazione;
- delle caratteristiche meccaniche del corpo umano: frequenza caratteristica degli organi (connessa ai fenomeni di risonanza), caratteristiche di smorzamento, impedenza e trasmissibilità dei tessuti, che a loro volta dipendono dalle modalità di accoppiamento del corpo umano alla sorgente di vibrazioni.
ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO
I lavoratori esposti regolarmente a vibrazioni di ampiezza e durata eccessive possono lamentare, nel lungo termine, disturbi vascolari, neurologici, osteoarticolari e/o muscolo-tendinei. L’insieme di tali disturbi è noto con il termine “sindrome da vibrazioni mano-braccio”.
https://youtu.be/JFIJLBZ_YXA
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato che la probabilità di insorgenza e la gravità della sindrome dipendono non solo dalle caratteristiche fisiche delle vibrazioni (frequenza e magnitudo) e dalla loro durata, ma anche dalle modalità operative, ed in particolare da alcuni fattori biodinamici e ergonomici quali la forza di prensione o di spinta esercitate sull’utensile, e la postura del braccio e del tronco. Altri fattori che possono aumentare il rischio sono rappresentati dalle condizioni ambientali di lavoro, quali temperatura, correnti d’aria, umidità, rumore, e dalle caratteristiche individuali del soggetto esposto, quali la presenza di condizioni di suscettibilità individuale, l'abitudine al fumo, l’assunzione di farmaci o sostanze con effetti avversi sulla circolazione periferica.
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F.to Redazione Tecnica