Nuovo Decreto Covid: dal 01 aprile liberi tutti dalle procedure anticontagio?.

31 Marzo 2022 :: di Redazione Tecnica

Il nuovo Decreto Covid (Decreto Legge 24/2022 recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”), ha previsto una mitigazione delle restrizioni precedentemente previste a partire dal 01 aprile 2022. Ma cosa cambia per il settore dei cantieri?

Visto il giorno di entrata in vigore, potremmo abbagliarvi con annunci mirabolanti che ben si inseriscono dentro un bel pesce d’Aprile. In realtà, cambia abbastanza poco per i cantieri, ma per rispondere compiutamente, occorre esaminare rapidamente i vari passaggi dello stesso decreto (anche se, in effetti, in alcuni tratti occorre interpretarli e “raccordarli” con le norme precedenti).

A rigore del decreto, permane l’obbligo generale di utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi (sino almeno al 30 aprile) , ragion per cui, analogicamente, l’obbligo è esteso anche agli operatori di cantiere che lavorano all’interno di appartamenti, fabbricati, locali, etc.

Con lo stesso principio, la mascherina nei luoghi di lavoro all’aperto è ancora obbligatoria quando non si può rispettare il distanziamento interpersonale.

Sempre fino a fine aprile, resta l’obbligo del green-pass (almeno “base”) per tutti i luoghi di lavoro. La più grossa novità riguarda invece gli over 50 che potranno recarsi a lavoro anche se non vaccinati, purché in possesso di un tampone negativo (molecolare o genetico) effettuato nelle 24 ore precedenti e valido per le 48 ore successive. Permanendo, però, per loro, l’obbligo di vaccinazione sino al 15 giugno 2022, gli over 50 sono soggetti alla sanzione, una tantum, di 100 euro.

Non si escludono novità, in un senso o nell’altro, che potrebbero sopraggiungere prima delle scadenze previste, anche perché le rilevazioni dimostrano, da un lato un innalzamento della curva dei contagi ma, dall’altro, un provvisorio calo della gravità della malattia.