Tutto avrei immaginato all’inizio della mia carriera di Coordinatore Sicurezza tranne il fatto di trovarmi, a distanza di oltre venti anni, a dovermi rammaricare rispetto ad un’azione ancor più pressante degli Organi Ispettivi in cantiere. Il messaggio ormai è stato sdoganato e i significati sono/saranno sempre più nefasti per tutta la filiera progettuale/produttiva/esecutiva dei cantieri, soprattutto quelli di dimensioni medie o piccole.
A quanti Professionisti è capitato almeno una volta nel recente periodo di sentirsi dire in modo molto candido da Ditte, Lavoratori Autonomi (o presunti tali…) ma anche e soprattutto da Committenti che, beh… alla fine…. il Personale Ispettivo non viene mai in cantiere e sicuramente è infinitesima la percentuale che ciò accada; ergo possiamo assolutamente correre questo rischio.
Spesso però il Committente si ricorda della sicurezza solo quando il Commercialista o comunque chi lo segue a livello Fiscale, gli rammenta di come sia necessaria la notifica preliminare per ottenere le relative Detrazioni Fiscali e allora lì si che c’è un indomito rigurgito di coscienza civica con richiesta urgente di un Coordinatore che si adoperi per…. inviare la notifica preliminare che occorre al commercialista (sigh!).
ALLE ORIGINI
Vorrei però andare con ordine per rendere chiara questa mia riflessione; mi occupo di sicurezza in cantiere dal 1997, abilitato Coordinatore Sicurezza dal 2001 e posso dire di aver vissuto questa materia dai suoi albori ai giorni nostri, con tutti i suoi momenti positivi (pochi) e negativi (molti). Alla fine degli anni novanta, pur non esercitando direttamente il ruolo di Coordinatore per la Sicurezza, mi trovavo ad assistere a scene da far west in cantiere dove colleghi che iniziavano a cimentarsi sulla materia si trovavano di fronte ad Organi Ispettivi sinceramente pronti a tirare fuori il blocchetto in modo inversamente proporzionale alla effettiva necessità di un confronto tra le parti che era (ed è) fisiologico, necessario e reciprocamente costruttivo.
Ho visto scrivere sanzioni senza nemmeno scendere totalmente dall’auto di servizio, ma ho anche visto, in tutta onestà, colleghi partire all’arrembaggio di questa materia esordendo nel ruolo di CSP su cantieri che probabilmente avrei difficoltà a gestire oggi, dopo venti anni di esperienza. Non vorrei che si travisasse subito però il pensiero generale di questa riflessione tecnica, sarebbe un vero peccato; non sono alla ricerca di capi espiatori ma di soluzioni da ipotizzare per far funzionare la filiera.
Mi sono abilitato con il terrore degli Organi Ispettivi, un terrore che era inculcato dai formatori del corso di abilitazione e dei successivi corsi di aggiornamento sulla materia oltre dalle esperienze dirette dei colleghi Professionisti che prima di me si erano abilitati e stavano esercitando.
Ho capito molto tempo e molte ispezioni dopo, che il significato del messaggio che i formatori volevano darci non era terrore ma sicuramente rispetto; mutuando un detto comune nel gergo sportivo, che si usa quando si sta per uscire dallo spogliatoio prima di un’importante partita “rispetto di tutti, paura di nessuno“. Certo ho avuto anche alcune esperienze negative, non nel senso sanzionatorio (fortunatamente ancora mai sanzionato, nonostante numerose visite in cantieri sparsi in tutto il Centro Italia) ma sull’aspetto di interlocuzione tra le parti, che ritengo fondamentale se si vuole davvero far chiarezza su come si sviluppa un cantiere e come effettivamente lo stesso venga gestito da un Coordinatore Sicurezza.
LA PRIMA VISITA ISPETTIVA
Come molte esperienze nella vita, la prima visita ispettiva non si scorda mai; ritengo che anche il Professionista più attempato si ricordi nitidamente in quale cantiere abbia avuto il piacere di cimentarsi con il controllo degli Organi Ispettivi. Con il senno di poi, come dico sempre ai discenti dei corsi di formazione, ho capito il livello qualitativo delle mie prestazioni di Coordinatore solo dopo la prima visita ispettiva.
Con un parallelismo spicciolo, spiego ai discenti che avere la telefonata dal cantiere in cui si avvisa della visita ispettiva, genera la medesima sensazione di quando a scuola partiva l’interrogazione a sorpresa. Fino a qual momento, ti convinci che stai studiando e hai fatto i compiti a casa nel miglior modo possibile, ma solo il Professore chiarirà davvero se il lavoro fatto è stato positivo sul serio, o era tutta auto-suggestione.
IL CAMBIAMENTO
Ne è passata di acqua sotto i ponti, dal lontano 1996, il mercato dei Professionisti si è profondamente modificato e il ruolo di Coordinatore Sicurezza, originato in un mercato dove pochi Professionisti volevano cimentarsi (ricordo le facce dei colleghi Progettisti e Direttori dei Lavori che ci guardavano in modo laconico augurandoci ogni bene per l’incarico ricevuto), è diventato suo malgrado molto più aperto. Al tempo stesso ed in modo inversamente proporzionale, il terrore di avere l’Organo Ispettivo in cantiere è diventata sempre più debole fino a sdoganate la convinzione che ci sono talmente tanti cantieri e altre cose da verificare che figuriamoci se “ho la sfiga” di avere gli Ispettori in cantiere.
una piattaforma nazionale on-line in cui possa aggiornare competenze ed avvenuta abilitazione/aggiornamento professionale
Questo messaggio ha riguardato tutti gli attori della filiera; certo i più convinti sono i committenti, alimentati spesso da qualche soggetto esecutore e (purtroppo) dalla scarsa professionalità di colleghi (Progettisti e DL) che sanno perfettamente di poter contare su una parcella maggiore se non si dirottano spese tecniche verso un Coordinatore terzo. Inutile fare i moralisti o i difensori della categoria, se il livello di percezione della sicurezza in cantiere è questo, ad oggi, le colpe devono essere analizzate e valutate per TUTTI i soggetti richiamati.
Non posso analizzare i molti perchè siamo arrivati ad una situazione dove raramente l’Organo Ispettivo interviene in cantiere in modo preventivo; posso dare solo una lettura esterna partendo da generiche problematiche di turnover nel settore pubblico, passando per un ampliamento delle competenze e di conseguenza dei settori/normative su cui dover vigilare. Anche la duplicazione delle strutture ispettive legate parte sanitaria regionale e alla parte pubblica statale può originare un problema o forse altri sono i motivi. Certo è che il problema c’è e persiste e contrariamente a quanto pensano molti colleghi, la difficoltà di visite degli Organi Ispettivi certo non è un bene.
è plausibile pensare di poter lavorare sulla figura del CS e sui suoi compiti, in modo da renderla davvero performante
LE CRITICITA’ NORMATIVE NON IMPLICANO UNA NUOVA LEGGE
Gli addetti ai lavori conoscono bene le statistiche sugli infortuni derivanti dal lavoro in Italia; un vero e proprio Vietnam di cui non si vede la fine. Proprio per questo le criticità devono essere analizzate prima di eventuali cambiamenti violenti (leggi modifiche significative alla normativa vigente) spesso realizzati solo per dare un messaggio più di immagine che di sostanza. Certo il Testo Unico ha delle criticità, ma non ho mai visto una norma così costantemente aggiornata, commentata ed implementata con norme tecniche e interpelli. Evitiamo dunque di buttare via il bambino insieme all’acqua sporca, cercando di evidenziare quali aspetti non vanno.
Riferendomi ai cantieri il più grande peccato originale del Titolo IV, parte fondante di queste riflessioni, è il palese conflitto di interesse tra Committente e CSP. Chi opera come Coordinatore Sicurezza è perfettamente consapevole delle forzature che spesso il committente vorrebbe mettere in atto, partendo molto semplicemente dalla nomina che arriva spesso fuori tempo massimo rispetto al vero ruolo che occupa il CS nelle scelte progettuali o comunque esecutive.
Se il controllore del cantiere è pagato da chi ha tutto l’interesse che il cantiere si avvii spedito verso la conclusione, spuntando spesso il miglior prezzo rispetto ai soggetti esecutori, beh è facile dire che Houston, abbiamo un problema!.
Anche il fatto di dover applicare livelli normativi simili per il bagno della Signora Maria e la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova non aiuta in termini di digestione degli obblighi normativi da parte dell’intera filiera. Agli inizi si pensava che la presenza non contemporanea delle Imprese concedesse al Committente di non dover nominare il coordinatore; oggi l’escamotage è la ricerca del lavoratore autonomo che salvi il cantiere dagli obblighi di nomina. Certo era stato posto un temporaneo rimedio per opere al di sotto di X giorni di esecuzione, ma in questo (raro) caso è stata la UE a obbligarci a tornare indietro.
il problema c’è e persiste e contrariamente a quanto pensano molti colleghi, la difficoltà di avere visite degli Organi Ispettivi certo non è un bene
IL NUOVO COORDINATORE SICUREZZA COME APPENDICE DEGLI ORGANI ISPETTIVI
Se le criticità sono quelle riportate nei periodi precedenti, se c’è un conflitto di interesse tra Committente e Coordinatore Sicurezza ed essendo già previsto dalla vigente normativa in materia l’onere di coordinamento tra DdL e Lavoratori Autonomi; se gli Organi Ispettivi stanno subendo problematiche interne ed esterne tali da diminuire gli sforzi messi in campo per la prevenzione ma c’è una figura in cantiere a cui la norma affida il compito di alta vigilanza, beh allora è plausibile pensare di poter lavorare su questa figura e sui suoi compiti, in modo da renderla davvero performante.
Immagino un Coordinatore Sicurezza manlevato da alcuni dei compiti di cantiere indicati dalla vigente normativa, che sia libero di verificare la filiera in modo oggettivo e libero da qualsiasi condizionamento conscio e inconscio e che rappresenti in tutto e per tutto l’Organi Ispettivo sul campo, andando a rinfrescare quel messaggio di terrore/rispetto ormai vanificato anche dal fisiologico passare del tempo.
Accreditato tramite una piattaforma nazionale on-line in cui possa aggiornare competenze ed avvenuta abilitazione/aggiornamento professionale, e da cui il sistema possa pescare a turnazione o in altro modo, ogni volta che sia presentata la notifica preliminare per un lavoro. All’interno della medesima piattaforma potrebbe trattare le visite ai cantieri, lasciando così una sorta di diario tecnico scritto dello sviluppo del cantiere, anche per eventuali analisi statistiche future su questi flussi di informazioni.
Chi paga però questo ipotetico ruolo e la piattaforma?. I costi verrebbero coperti con un versamento una tantum del Committente che invia la notifica sulla stregua di un Diritto di Segreteria che comunemente viene pagato ad esempio per pratiche edilizie. La rimanente parte sarebbe coperta da risorse statali o degli Enti Assicurativi (es. INAIL) e dalle sanzioni che, con un controllo più capillare del territorio, si andrebbero ad originare, per poi abbassarsi fisiologicamente nel medio periodo.
IL RUOLO DEGLI ORDINI E DEI COLLEGI PROFESSIONALI
E’ doveroso premettere che la normativa nazionale di riferimento deriva ovviamente dalla specifica Direttiva Europea e comprendo benissimo che le mie riflessioni hanno dinamiche e liturgie istituzionali molto complesse. Proprio per questo però ritengo che gli Ordini ed i Collegi Professionali, ad integrazione della meritevole attività di pubblicazione di contenuti tecnici a carattere informativo/formativo sul tema, dovrebbero aprire anche costanti tavoli di confronto con i propri iscritti al fine di processare le istanze più impellenti e sottoporle agli Organi Politici di riferimento.
Quella che ho sottoposto è un’umile idea che proviene dalle mie esperienze, originata anche dal confronto con colleghi; non dubito che ci siano idee migliori e praticabili con una più semplice procedura. Certo è che oggi, dopo 26 anni dalla vecchia e cara 494, c’è bisogno di idee nuove perchè, se vogliamo davvero che il sistema funzioni, dobbiamo essere capaci di digerire ed assimilare quanto di positivo e negativo abbiamo ancora ben presente in questa filiera.
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