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La Cassazione con la sentenza 34695/2015 affronta la problematica della recinzione del cantiere e della sua manomissione che può generare infortuni anche mortali a soggetti terzi al cantiere. Veniva condannato dal Tribunale di Benevento e successivamente dalla Corte di appello di Napoli, Z.A. quale titolare della Ditta e responsabile del cantiere per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche.

Nello specifico durante le fasi di trasporto di materiale edile con l’ausilio di un mezzo di cantiere, investiva con il veicolo un soggetto terzo che stava transitando dietro al mezzo; causa dell’investimento erano le condizioni manutentive del mezzo che presentava logorio degli pneumatici e l’utilizzo dello stesso su un piano di lavoro con forte pendenza e basso attrito derivato dai materiali sciolti presenti sul fondo stradale.

Le violazioni del datore di lavoro.

Venivano dunque contestati al Datore di Lavoro imputato le violazioni per:

  • mancato rispetto del PSC;
  • uso di un mezzo di cantiere non in condizioni di efficienza.

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